Trigger Points: cosa sono e come curarli

Illustrazione anatomica dei trigger points nella schiena, con indicazioni delle aree dolorose e dettagli delle fibre muscolari coinvolte.
31 ottobre 2018

I trigger points (TP) o “nodi” muscolari sono punti sensibili nei tessuti molli e quando si presentano in numero elevato si definisce “sindrome del dolore miofasciale“. Solitamente vengono descritti come micro-crampi , ma la scienza è ancora poco chiara e la loro natura è controversa. 

Un trigger point può essere descritto come un punto in un muscolo che fa riferimento a una sensazione, che si tratti di dolore o debolezza, in un’altra area del corpo. Ad esempio, un trigger point nel muscolo della scapola può essere la causa di qualche problema nel lato della testa, dietro l’orecchio.

I trigger points sono molto comuni e possono verificarsi all’interno di qualsiasi muscolo del corpo. I pazienti che hanno trigger points spesso riferiscono un dolore persistente che si traduce in una diminuzione della gamma di movimento di quel muscolo. I muscoli più comuni colpiti sono nella zona della testa e del collo, che può portare allo sviluppo di altri sintomi come mal di testa, dolore alla mandibola, ronzio nell’orecchio e dolore agli occhi.

Cosa sono i trigger points?

La dizione “Trigger Points” fu introdotta da Janet Travell (1901-1997) nel 1952, anche se il concetto fosse noto da almeno un secolo in ambienti medici “ufficiali”, pur in maniera più vaga. La stessa Travel indicò una parziale definizione sintetica del trigger point: “area localizzata estremamente irritabile e dolorosa in un nodulo in un fascio teso di tessuto muscolare.”

Trigger Points sono quindi delle zone di muscolatura o fascia dense e che spesso provocano dolore alla palpazione, sono dei punti che tendono verso una condizione di continua contrazione patologica.

Il dolore, molto acuto e fastidioso, solitamente si focalizza in un punto, detto appunto trigger, ma può coinvolgere zone limitrofe, precise per ogni muscolo, come dolore riferito.

I trigger points sembrano piccole biglie o nodi appena sotto la pelle. Quando si preme sui trigger points, molte persone non sentono dolore o fastidio. A volte diventano molto sensibili e alcune persone sentono dolore importante nelle aree in cui hanno i trigger points.

I diversi tipi di Trigger Points

Esistono diverse tipologie di Trigger Points, con delle caratteristiche proprie e diverse tra loro:

  • I primari (o centrali) sono quelli più classici, situati al centro del ventre muscolare e in genere sono quelli che i pazienti riconoscono e riportano più facilmente
  • I secondari (o satelliti) si creano nei muscoli intorno a quello primario, che rimane il primo da trattare
  • I TP nei punti di attacco sono quelli presenti nei punti tendinei
  • TP diffusi interessano un’intera parte del corpo e sono correlati a deformità posturali come la scoliosi o l’iperlordosi
  • I TP attivi, primari o secondari evocano dolori riferiti e risultano dolenti alla palpazione
  • TP latenti (o inattivi) infine non danno dolore riferito e non sono dolenti, ma provocano rigidità muscolare e possono riattivarsi in seguito a stimolazioni

Cause

  • Un infortunio recente o lontano nel tempo
  • Mancanza di esercizio
  • Cattiva postura per lunghi periodi di tempo
  • Carenze vitaminiche
  • Disturbi del sonno
  • Attività lavorative o ricreative che causano stress ripetitivo

Esistono molti modi per gestire i trigger points, tra cui:

  • Agopuntura
  • Terapia manuale (come la cura chiropratica)
  • Massaggio
  • Modalità non invasive come ultrasuoni, laser o stimolazione elettrica (ad esempio, una macchina TENS, che invia piccoli impulsi elettrici attraverso la pelle per modificare il modo in cui i segnali del dolore vengono inviati al cervello)
  • Iniezioni di steroidi (che consentono ai medici di agire direttamente sul sito della lesione per ridurre l’infiammazione)

Dove si verificano i Trigger Points?

Trigger points e nodi muscolari possono verificarsi in qualsiasi parte del corpo. Ovunque ci sia tessuto muscolare, può esserci una piccola area di tensione dei tessuti. Questo potrebbe essere un punto di attivazione. Le aree nel corpo in cui si trovano più comunemente i trigger points possono includere:

  • I muscoli trapezi superiori su entrambi i lati del collo appena sopra le spalle
  • Del lembo quadrangolare della parte bassa della schiena
  • Posteriori della coscia
  • I muscoli del polpaccio
  • Lungo la banda iliotibiale

Se i trigger points si verificano in modo eccessivo, si può arrivare ad avere dolore cronico e sindrome del dolore miofasciale.

Sindrome del dolore miofasciale e Trigger Points

La sindrome miofasciale dolorosa è una problematica o un disturbo muscolare che può colpire tutti indistintamente, la cui causa principale è il trigger point.

I trigger points hanno una loro specificità e una loro precisa sintomatologia dolorosa e le disfunzioni che determinano si possono facilmente condondere con altri disturbi, per cui è necessario conoscerli e analizzarli in tutti loro aspetti. Comprendere ciò con chiarezza è un elemento fondamentale di una corretta diagnosi, e consente di ridurre al minimo l’errore valutativo e terapeutico.

Per poter riconoscere e quindi trattare poi una sindrome mio fasciale, è necessario acquisire una profonda conoscenza su:

  • caratteristiche del dolore,
  • disfunzioni,
  • topografia dell’algia riflessa di tutti i trigger points presenti in ogni muscolo,
  • condizioni che possono attivare o disattivare un trigger points
  • capacità di analisi differenziata con le sintomatologie di altre problematiche o patologie.

La sindrome del dolore miofasciale può essere difficile da trattare; il dolore è così diffuso e così misterioso che può essere difficile sapere da dove iniziare il trattamento.

Su quali problematiche incide la presenza dei Trigger Points?

  • Spalla dolorosa, con presenza di calcificazioni, lesioni di ogni tipo ed infiammazioni
  • Lombalgie con presenza o meno di ernie, protrusioni o discopatie varie
  • Cervicalgie e cervicobrachialgie con presenza o meno di ernie, protrusioni o discopatie varie
  • Fasciti plantari
  • Sciatalgie false, sindrome del piriforme< /li>
  • Emicrania ed emicrania a grappolo
  • Pubalgia
  • Epicondiliti ed epitrocleiti

Cosa si può fare per prevenire o migliorare i trigger points?

Il trattamento principale deve essere effettuato da personale competente come un massoterapista o un fisioterapista in grado di valutare attentamente la situazione e conseguentemente intervenire manualmente sulla zona interessata.

Il massaggio dei Trigger Points è in genere molto efficace quando eseguito bene e si basa sul principio di compressione-ischemia-inibizione.

Per prevenirne l’insorgenza di seguito le attenzioni principali da tenere a mente:

  • Esercizio: l’esercizio fisico regolare e delicato è una parte importante per mantenere i muscoli agili e impedire loro di bloccarsi.
  • Migliorare la postura: il modo in cui ti siedi e stai in piedi può avere un impatto a lungo termine sulla tua salute. Sii consapevole di dove accumuli il ​​tuo stress. Le persone solitamente mettono stress e tensione alla zona lombare o al collo. Migliorare la postura è un passo determinante che può aiutare a ridurre i trigger points.
  • Regolare la dieta: questo potrebbe sorprenderti, ma ottenere un corretto equilibrio di vitamine e minerali nella dieta può aiutare a prevenire che i trigger points possano verificarsi o peggiorare. È sempre buona norma seguire una dieta ben bilanciata.
  • Dormire a sufficienza: il sonno è importante per il corpo in molti modi, tra cui dare al corpo abbastanza tempo per ripristinare e riparare se stesso dopo un giorno di attività.
  • Stretch: per lavoro o sport ricreativi, è sempre importante allungare i muscoli prima e dopo l’attività. 

    Illustrazione anatomica della schiena con evidenziazione di un trigger point muscolare e relative aree di dolore, con dettaglio dei fasci muscolari e punti di tensione.

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