Test specifici negli sport da combattimento e arti marziali

Pugile che colpisce un sacco da boxe, con grafico che mostra la relazione tra frequenza cardiaca e livelli di lattato, accompagnato dal testo 'Test specifici negli sport da combattimento' e logo 'Scienze Motorie.com
11 marzo 2024

Negli sport da combattimento così come nelle arti marziali, la valutazione gioca un ruolo chiave ma spesso questa viene effettuata solo da un punto di vista tecnico e non specifico nei parametri fisiologici. Come già scritto nell’articolo precedente (vedi “modelli prestativi e sport da combattimento”), sono sempre più numerosi i test sport specifici presenti in letteratura scientifica negli sport da combattimento e arti marziali. Sebbene vi siano già dei test che misurino determinate variabili come la capacità anaerobica, la potenza e così via, determinati sport come le arti marziali richiedono componenti valutative specifiche sia da punto di vista prestativo che dal modello tecnico tattico (Kraemer et al., 2012).

Non si intende affermare che un test sport specifico sia più efficiente di uno classico, ma piuttosto evidenziare come l’utilizzo sinergico di entrambi risulti migliore nella valutazione di un atleta.

L’importanza dei test per sport da combattimento e arti marziali

Il successo di una programmazione dipende in gran parte dagli obiettivi prestazionali ad esso associati e la valutazione (test e misurazione) sono i mezzi di raccolta delle informazioni su cui si basa la successiva presa di decisione per l’allenamento da proporre.

Non di meno importanza è la scelta del test.

Il test da utilizzare solitamente viene selezionato per la componente specifica da andare a valutare. Prima di della somministrazione è necessario conoscere le caratteristiche che un test motorio dovrebbe avere:

  • Standardizzazione
  • Validazione
  • Oggettività
  • Attendibilità
  • Selettività

Queste peculiarità sono necessarie affinché il test selezionato possa opportunamente essere utilizzato per una valutazione ottimale dell’atleta o del parametro scelto.

Un’altra classificazione per i test motori viene effettuata in base alla capacità da valutare:

  • Test di resistenza
  • Test per la forza
  • Test di velocità e/o potenza
  • Test di agilità
  • Test di equilibrio
  • Test di mobilità

Sebbene non prettamente motori, alcuni test risultano molto importanti come i test mentali sportivi, di salute generale e di composizione corporea.

I test di resistenza o anche detti fitness aerobica valutano la capacità di resistere ad un determinato sforzo ciclico e prolungato nel tempo. Si suddividono in resistenza aerobica e anaerobica.

Il test di forza invece, valuta e quantifica la capacità condizionale della forza e nelle sue espressioni.

Sebbene inseriti in contesti diversi, la velocità e la potenza rientrano in una classificazione differente per metodologia spesso affine ad elevati gesti con rapidità e con una certa apparecchiatura.

Il test di agilità valuta ed analizza la coordinazione propriamente detta, nell’ergonomia dei movimenti. Si prendono quindi in considerazione le cap. coordinative speciali.

I test di equilibrio e di mobilità spesso vengono accorpati. Il primo viene riferito più come “balance” ovvero la capacità di stabilizzare il corpo sia in statica che in dinamica. I test di mobilità invece permettono di valutare la capacità del ROM articolare.

Un altro punto chiave del test è la relazione sempre più vicina non solo al modello prestativo, ma anche al gesto di gara. È risaputo infatti, di come il calcolo della percentuale del Vo2Max possa differire completamente da un test basato su un qualsiasi movimento ciclico ed incrementale, rispetto ad un test che richiami nello specifico le caratteristiche di gara e della disciplina praticata.

Dato il notevole numero di gestualità tecniche e la difficoltà nell’utilizzo di determinate apparecchiature, i comuni test performativi utilizzati nella maggioranza di altre discipline risulta parzialmente incompleto e ne impedisce una corretta valutazione nelle nostre discipline sportive e non.

La letteratura nei test per sport di combattimento e arti marziali

Nonostante tutti gli elementi da tenere in considerazione citati in precedenza, sono numerosi gli autori che hanno cercato di creare dei test specifici che potessero ricreare le condizioni del modello prestativo (Morales et al., 2016, Chaabène et al., 2012, Araujo et al., 2017).

Nonostante alcune pubblicazioni non siano recentissime, alcuni test ad oggi risultano ancora poco conosciuti ed utilizzati.

Una review sistematica (Chabane et al., 2018) ha verificato ed elencato i test per gli sport da combattimento olimpici e le relative esecuzioni.

È cura di questo articolo fornire alcuni dei test proposti nella ricerca citata, si rimanda ad una lettura più approfondita dello studio per una visione più completa e specifica dei test scelti.

KSAT (karate specific aerobic test)

(Chaabene et al., 2015)

Indicazioni: il test valuta la massima potenza aerobica, 1 sacco, un segnale sonoro.

Esecuzione: il protocollo del test consisteva in serie sequenziali di combinazioni di pugni diretti e calci circolari su un pesante sacco da boxe. La combinazione comprendeva un pugno diretto posteriore seguito da un calcio circolare della gamba posteriore un pugno diretto posteriore e un calcio circolare anteriore ripetuto due volte. Il tempo è stato fissato a 7 secondi. test è stato progettato con due segnali acustici, il primo per far sapere ai partecipanti quando iniziare la sessione di esercizio e il secondo suono per indicare quando dovrebbero riposarsi (7 secondi dopo). Il tempo per completare la sessione di esercizio è rimasto lo stesso, 7 secondi, mentre il tempo di recupero tra una sessione e l’altra è progressivamente diminuito. I partecipanti dovevano eseguire ogni pugno e calcio con la massima potenza.

TSAT (taekwondo-specific agility test)

(Chaabene et al., 2018)

Indicazioni: il test valuta l’agilità specifica nel taekwondo, si necessitano di 4 partecipanti e 3 colpitori.

Esecuzione: da una posizione di guardia con entrambi i piedi dietro la linea di partenza/arrivo, l’esecutore deve: avanzare in posizione di guardia senza incrociare i piedi il più velocemente possibile fino al punto centrale, girarsi verso il partner 1 adottando una posizione laterale spostarsi ed eseguire un calcio circolare con la gamba sinistra spostarsi verso il partner 2 ed eseguire un calcio circolare con la gamba destra (es. calcio circolare principale, ritorno al centro; spostarsi in avanti in posizione di guardia ed eseguire un doppio calcio circolare verso il partner 3, e spostarsi all’indietro verso la linea di partenza/arrivo in posizione di guardia.

Santos Test

(Santos et al., 2010)

Indicazioni: il test valuta la capacità di transizione tra una fase aerobica e anaerobica, si necessitano di 2 atleti.

Esecuzione: ogni soggetto esegue diverse sequenze di 3 tecniche specifiche a scelta dell’atleta. Ogni sequenza aveva 2 fasi: la prima era attiva e progressivamente sequenziale, mentre la seconda era passiva.

La fase attiva viene eseguita in tre attacchi, in cui l’atleta utilizza la sua tecnica preferita (usata in competizione). Nel primo incontro, il judoka solleva l’avversario da terra; nel secondo sbilancia completamente l’avversario; e, nella terza, sceglie se preferisce sollevare l’avversario da terra o sbilanciarlo completamente. Ogni incontro viene eseguito in 40 s, e il primo inizia con sette ripetizioni, aumentando di una ripetizione ad ogni incontro fino all’esaurimento). Se l’atleta non è in grado di sollevare l’avversario da terra, sbilanciarlo e/o completare ogni incontro in 40 s, il test è terminato.

Nella fase passiva, due judoka si muovono sul tatami impugnando il loro judogi per 15 s, rappresentando i movimenti che avvengono durante un combattimento. Il motivo per cui il test è diviso in fase attiva e passiva è la natura intermittente dei combattimenti di judo. In questo test, il rapporto è 40-15 s.

Conclusioni

Come già menzionato nell’introduzione di questo articolo, l’impiego dei test standardizzati e ben noti non deve essere eliminato, ma piuttosto integrato con la natura specifica dei test appena elencati.

Dunque, uno screening iniziale potrebbe comprendere le seguenti batterie o test di seguito elencati:

  • Riconoscimento del modello prestativo.
  • Uno o più test di forza a seconda della disciplina praticata.
  • Una batteria di test per la mobilità generale.
  • Un test di agilità sport specifica (se presente in letteratura).
  • Un test di resistenza specifica da confrontare con uno generale.

Bibliografia

  • Kraemer, W. J., C. B., Clark, J. E., and Dunn-Lewis, C. (2012). “Athletes needs analysis. In NSCA’s Guide to program design,“ in NSCA’s Guide to Program Design, ed H. J. Champaign (Colorado: Human Kinetics).
  • Chaabene H, Negra Y, Bouguezzi R, Capranica L, Franchini E, Prieske O, Hbacha H and Granacher U (2018) Tests for the Assessment of Sport-Specific Performance in Olympic Combat Sports: A Systematic Review With Practical Recommendations. Front. Physiol. 9:386. doi: 10.3389/fphys.2018.00386
  • Morales, J., Franchini, E., Garcia-Masso, X., Solana-Tramunt, M., Busca, B., and Gonzalez, L. M. (2016). The work endurance recovery method for quantifying training loads in judo.
  • Chaabène, H., Hachana, Y., Franchini, E., Mkaouer, B., and Chamari, K. (2012b). Physical and physiological profile of elite karate athletes. Sports Med. 42, 829–843. doi: 10.2165/11633050-000000000-00000
  • Araujo, M. P., Nobrega, A. C. L., Espinosa, G., Hausen, M. R., Castro, R. R. T., Soares, P. P., et al. (2017). Proposal of a new specific cardiopulmonary exercise test for taekwondo athletes. J. Strength Cond. Res. 31, 1525–1535. doi: 10.1519/jsc.0000000000001312
  • Chaabene, H., Hachana, Y., Franchini, E., Tabben, M., Mkaouer, B., Negra, Y., … & Chamari, K. (2015). Criterion related validity of karate specific aerobic test (KSAT). Asian journal of sports medicine, 6(3).
  • Chaabene, H., Negra, Y., Capranica, L., Bouguezzi, R., Hachana, Y., Rouahi, M. A., & Mkaouer, B. (2018). Validity and reliability of a new test of planned agility in elite taekwondo athletes. The Journal of Strength & Conditioning Research, 32(9), 2542-2547.
  • Santos, L., González, V., Iscar, M., Brime, J. I., Fernandez-Rio, J., Egocheaga, J., … & Montoliu, M. Á. (2010). A new individual and specific test to determine the aerobic-anaerobic transition zone (Santos Test) in competitive judokas. The Journal of Strength & Conditioning Research, 24(9), 2419-2428.

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