Spondilolistesi e intervento chinesiologico

L’immagine mostra un’illustrazione medica che evidenzia la spondilolistesi, una condizione in cui una vertebra scivola in avanti rispetto alla vertebra sottostante. L’area interessata della colonna vertebrale inferiore e il bacino sono ben visibili. Nella parte inferiore dell’immagine, un testo recita “Spondilolistesi e intervento chinesiologico,” accompagnato dal logo di Scienze Motorie
02 febbraio 2022

La parola spondilolistesi deriva dal greco spondyloslisthesis (vertebrasottostante). Consiste nello scivolamento in avanti del corpo vertebrale, conseguenza della frattura della lisi istmica su base degenerativa o traumatica. La localizzazione di tale patologia è essenzialmente lombare, molto raramente cervicale, ma mai dorsale. La patologia interessa particolarmente la vertebra L5.

Per l’inclinazione del piatto sacrale, la L5 è sottoposta a una forza risultante elevata, tale da sollecitare la vertebra in scivolamento anteriore. In caso di lisi istmica, il corpo è sostenuto in sede solo dal disco, le cui fibre oblique vengono messe in tensione dai legamenti ileolombari e dai muscoli delle docce paravertebrali.

È più preciso parlare di:

  • Anterolistesi, quando una vertebra scivola in avanti;
  • Retrolistesi, quando scivola all’indietro;
  • Laterolistesi, quando scivola lateralmente.

Solitamente quando si parla di spondilolistesi si intende lo scivolamento in avanti, cioè anterolistesi. Pfrequente risulta lo scivolamento in avanti della L5 sul sacro (75%). Più raro è invece, lo scivolamento della L4 sulla L5 (25%). La spondilolistesi provoca spesso dolore lombosacrale, più raramente una lombosciatalgia.

Spondilolistesi

Spondilolistesi: Classificazione

La spondilolistesi può essere congenita, derivare da un evento traumatico o dalla ripetizione di continue sollecitazioni a carico della colonna vertebrale. Spesso si invoca anche la teoria microtraumatica su una predisposizione anatomico congenita, quando la lisi istmica si manifesta in soggetti sottoposti abitualmente a sovraccarichi funzionali lombari come, ad esempio, atleti o soggetti amatoriali che praticano sport con utilizzo di carichi o comunque in lavori che coinvolgono sforzi di questo tipo. Molto importante è anche la classificazione di Meyerding, la quale si basa sull’entità della dislocazione in avanti della vertebra craniale rispetto a quella caudale, valutando così il grado di scivolamento:

  • 1° grado: lo scivolamento è inferiore al 25% di S1;
  • 2° grado: è inferiore al 50%;
  • 3° grado: è inferiore al 75%;
  • 4° grado: l’entità della traslazione anteriore può raggiungere il 100% con possibile scivolamento del corpo vertebrale di L5 nel bacino (spondiloptosi).

Spondilolistesi: Quadro clinico

La spondilolistesi si caratterizza per una lombalgia cronica con insufficienza funzionale vertebrale in ortostasi (stazione eretta) prolungata. La sciatalgia associata è causata da stiramento o compressione delle strutture radicolari corrispondenti. Può essere anche asintomatica, ma spesso si presenta come dolore lombare e rappresenta la più frequente causa di lombalgia nei bambini e negli adolescenti. I sintomi radicolari e la deformità posturale (dovuta da un atteggiamento scoliotico) indicano in genere una spondilolistesi di alto grado. I pazienti, spesso notano un aggravamento del dolore durante i passaggi posturali, come ad esempio dalla posizione seduta a quelle eretta.

Spondilolistesi: Esame obiettivo

L’esame obiettivo deve ricercare le seguenti anomalie:

  • Difetti posturali.
  • Tensioni dei muscoli ischiocrurali con anca e ginocchio flessi, dovuta a verticalizzazione del sacro ed irritazione delle radici nervose (segno di phalen-dickson).
  • Appiattimento del rachide lombo-sacrale.
  • Segno dello scalino: bisogna ricercare la seguente condizione, in cui il corpo delle vertebre scivola anteriormente, trascinando con sé le vertebre soprastanti.

Spondilolistesi: Intervento chinesiologico

L’intervento in questione si basa su esercizi che favoriscono il potenziamento della struttura muscolare e il miglioramento della mobilità, contrastando così il peggioramento della patologia. Negli ultimi decenni l’approccio chirurgico è diminuito, sostenendo maggiormente il trattamento chinesiologico. La rieducazione posturale mira a riportare indietro le vertebre lombari, riducendo la lordosi lombare e tenendo in antiversione il bacino. Lo schema rieducativo da seguire nell’approccio degli esercizi è il seguente:

  • Esercizi di educazione posturale;
  • Esercizi per decomprimere i dischi;
  • Potenziamento e stabilizzazione.

Spondilolistesi

Esercizi di educazione posturale

La progressione di esercizi di educazione posturale permette, attraverso il controllo del bacino e della lordosi lombare, di ricercare una posizione antalgica e rieducativa. Tale posizione ottimale viene ricercata in posizione supina, quadrupedica, seduta ed eretta. Essa costituisce la posizione di partenza per effettuare gli esercizi di potenziamento e stabilizzazione del rachide. Una volta appresa la capacità di controllare e ridurre la lordosi lombare, si estende questa capacità nei movimenti degli arti superiori e inferiori.

I soggetti che presentano spondilolistesi, talvolta, assumono istintivamente la posizione del cocchiere. Essa è utile per abbassare la tensione muscolare quando non c’è la possibilità di distendersi e si ha a disposizione solo uno sgabello. Il bacino, appoggiato sulle tuberosità ischiatiche, è in anteroversione, mentre la lordosi lombare si inverte: da concava diventa convessa. Si realizza così un’azione opposta a quella che provoca l’anterolistesi in quanto la vertebra, viene spinto passivamente all’indietro, contrastando lo scivolamento in avanti della stessa.

Un altro esercizio molto utile è la posizione di rilassamento che si ottiene utilizzando un tavolo: si appoggia un cuscino sotto l’addome e si lascia sporgere il bacino al di fuori del tavolo con gli arti inferiori leggermente piegati e rilassati. Il cuscino serve non solo per ammorbidire l’impatto con lo spigolo del tavolo ma soprattutto per ridurre la lordosi lombare: per effetto della gravità il bacino, trascinato dal peso degli arti inferiori, tende a scendere verso il pavimento realizzando un’azione utile per ridurre l’anterolistesi e per decomprimere i dischi intervertebrali a livello lombare.

Esercizi per decomprimere i dischi

Sono utili, inoltre, gli esercizi che decomprimono i dischi, la sospensione in appoggio frontale alla spalliera e altri esercizi effettuati per contrastare la lordosi.

Potenziamento e stabilizzazione

La spondilolistesi può compromettere la stabilità del rachide. Proprio per questo è importante lallenamento specifico dei muscoli che forniscono la stabilità al rachide lombare. I muscoli coinvolti dovranno essere potenziati con opportuni esercizi.

ESERCIZI PER MUSCOLI LOMBARI E GLUTEI

Sul lettino in posizione supina con le ginocchia piegate e piedi in appoggio. Si produce un’azione che sollecita il bacino in avanti, in rapporto alle vertebre lombari che vengono trattenute all’indietro dalla fascia che avvolge l’addome.

ESERCIZI PER MUSCOLI RETTI DELL’ADDOME

Sul lettino in posizione supina, con il tronco in appoggio e gli arti inferiori in sospensione al di fuori del lettino. L’azione consiste in una contrazione dei fasci sovraombelicali dei muscoli retti dell’addome, che permette di avvicinare lo sterno e le ultime costole al pube, comprimendo i visceri contro le vertebre lombari. Si cercherà di evitare la contrazione dei fasci sottoombelicali che, inserendosi sul pube, agiscono come retroversori del bacino. L’utilizzo della fascia p rendere più efficace l’azione correttiva.

ESERCIZI PER MUSCOLI ESTENSORI DEL RACHIDE

Ci si appoggia con l’addome e il torace sul tavolo, con un cuscino sotto l’addome, piegando leggermente gli arti inferiori; si esegue l’esercizio di auto allungamento sollevando la testa, le spalle e la parte alta del torace. Sguardo verso la panca e il mento retratto.

Spondilolistesi: FUNZIONI DEL MUSCOLO TRASVERSO DELL’ADDOME

La sua funzione svolge un’azione agonista al diaframma. Con la sua contrazione attiva maggiormente il Core e appiattisce la pancia comprimendo i visceri, proteggendo così la colonna vertebrale.

MUSCOLO TRASVERSO DELL’ADDOME

È particolarmente importante tonificare il trasverso dell’addome, perché con la sua contrazione spinge all’indietro la massa viscerale, costituendo un valido supporto che impedisce lo scivolamento delle vertebre lombari. Espirando si sollevano in successione glutei, bacino, vertebre lombari e, si fa unapnea espiratoria, si uno sforzo di inspirazione retraendo l’addome. Ci si riappoggia inspirando ed è importante per contrastare la lombalgia.

Core e postura

Il Core o nucleo a livello anatomico sono un insieme di muscoli che si trovano nella parte centrale del nostro corpo, quali: retto dell’addome, muscolo trasverso dell’addome, muscoli obliqui interni ed esterni, muscolo multifido, quadrato dei lombi, pavimento pelvico e diaframma.
Tutto ciò ci permette di controllare la stabilità e la forza del nostro corpo dal centro agli arti superiori e inferiori. Un Core forte e stabile ci consentirà di dosare meglio le nostre forze ed energie e di riequilibrare i nostri movimenti nelle attività sportive o quotidiane praticate.

ALLENARE IL CORE

Per allenare i muscoli del Core è appropriato scegliere esercizi che attivino contrazioni muscolari isometriche. Essendo muscoli posturali e stabilizzatori, prediligono questo tipo di contrazione rispetto a quelle concentriche ed eccentriche. In questo caso è raccomandato utilizzare esercizi di Pilates (essendo nati con questo obiettivo), tuttavia sono sconsigliati questi esercizi nei soggetti che soffrono di pressione alta o patologie affini.

MUSCOLO ILEOPSOAS

È un muscolo che insieme ai paravertebrali sorregge il rachide lombare. Più il rachide lombare è in lordosi (curvatura anteriore), più l’ileopsoas è contratto. Tuttavia, è anche vero il contrario (più il muscolo è contratto, più “tende in avanti” la colonna). In persone con una evidente lordosi lombare (iperlordosi) vi è quindi un muscolo ileo psoas troppo accorciato e ripetutamente problematico.

Spondilolistesi: Conclusioni

In questo articolo possiamo comprendere come sia di fondamentale importanza tenere conto del grado della patologia, rivolgendosi ad un esperto del settore per tutelare la salute del paziente e migliorare le condizioni generali di benessere attraverso gli opportuni esercizi.

Bibliografia:

  • Patologie dell’apparato locomotore, manuale di Ortopedia e Traumatologia (di Luigi Molfetta, Francesco Molfetta).
  • Manuale di chinesiologia rieducativa, attività motoria preventiva e compensativa (di Paolo Cabella, Mario Canepa, Luigi Molfetta)

Sitografia:

  • medicinafisica.it/lespondilolistesivertebrali/
  • gavazzeni.it/cure/rieducazionemotoria/
  • backschool.it/altrepatologievertebrali/
  • fisio10.it/news/33ilcorestability.html

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