Gli infortuni nella Pallacanestro

L'immagine mostra una persona seduta su un pavimento accanto a un pallone da basket, indossando abbigliamento sportivo e scarpe da ginnastica. La persona tiene una gamba come se avesse subito un infortunio. In basso si vede la scritta "GLI INFORTUNI NELLA PALLACANESTRO" con il logo di Scienze Motorie
20 luglio 2022

Il basket è stato definito “atletica giocata”, si caratterizza per spostamenti brevi e frequenti in tutte le direzioni ad alta velocità, richiedendo forza esplosiva sia negli arti inferiori sia in quelli superiori, in opposizione ad uno o più avversari.

La letteratura e gli studi specifici ci indicano in modo molto chiaro un approccio multifattoriale programmato per cercare di ridurre e limitare il numero di infortuni.

Tasso di infortuni nella pallacanestro

Già dall’interpretazione della definizione di infortunio, si nota che i dati in letteratura sono molto diversi e confusionari: alcuni studi, infatti, indicano come infortunio “ogni evento che ha ricevuto attenzione medica”, mentre altri danno all’infortunio il significato di “allenamenti persi o non compiuti a seguito dell’infortunio”.

Studi condotti nei college USA e canadesi riportano che in partita si hanno più probabilità di infortunio rispetto che in allenamento con dei tassi che variano dal 4.94 al 9.9 per 1000 atleti esposti nelle competizioni NCAA (Dick et al., 2007a, Meeuwisse et al., 2003).

I tassi di infortuni rimangono comunque bassi nel basket rispetto ad altri sport, anche se sono influenzati dai protocolli di ricerca ed il tipo di competizione che viene analizzata. La NBA è la lega dove il tasso di infortunio è più alto (19-25 per 1000 atleti esposti).

Localizzazione e tipologia degli infortuni

La maggior parte degli infortuni avviene duranti i gesti tecnici come rimbalzi, cambi di senso e di direzione che uniscono accelerazioni e decelerazioni oppure nelle ricadute da salti. (Pfeifer, 2001). Dal 46.4% al 68.0% degli infortuni avvengono agli arti inferiori, mentre “solo” dal 5.6% al 23.2% coinvolge gli arti superiori. Per la colonna le percentuali variano tra il 6.0% e il 14.9%, e dal 5.8% al 23.7% per quanto riguarda colpi diretti a viso e collo (McKay, 2010). Gli infortuni acuti nei college sono il 37.1% mentre nei professionisti è inferiore, circa il 27,8% e spesso si tratta di contusioni e lesioni muscolari (Oblakovic-Babic, 2005; Starkey, 2000).

In ordine di frequenza di lesione, al primo posto è possibile trovare le distorsioni all’articolazione tibio-tarsica, inseguite a poca distanza dalle lesioni capsulo-legamentose del ginocchio.

Distorsioni di caviglia

Le distorsioni di caviglia avvengono per il 90% in inversione con interessamento nell’80% dei casi del legamento peroneo astragalico anteriore (McKay et al., 2001). DuRant et al., già nel 1992 affermano che 2 giocatori su 3 che hanno avuto una distorsione, avevano già una situazione pregressa, ed in un caso su due, gli atleti testimoniano di avere sintomi residui da 6 a 18 mesi dopo l’evento.

Il meccanismo di atterraggio dopo un salto od un tiro è uno dei più frequenti in cui si hanno infortuni visto che il peso sopportato dalle articolazioni del ginocchio e della caviglia è di circa 9 volte quello corporeo (Cavenagh et al., 1990). Il giocatore di basket è soggetto anche ad infortuni da overuse: gesti tecnici ripetuti in modo ciclico, ad elevata intensità esercitano microtraumi meccanici sulle strutture interessate, andando a creare un sovraccarico funzionale.

L’infortunio da overuse rappresenta dal 12.8% al 37.7% di tutti gli infortuni, specialmente all’apparato locomotore e più frequentemente i tendini del ginocchio (jumper’s knee, 48.8%) ed il tendine d’Achille (McKay et al., 2010). Il 60% di giovani atleti tra 18 e 22 anni manifesta sindromi da overuse. Mentre dopo i 33 anni la percentuale cala al 40% (Pfeirfer et al., 2001).

Jumper’s knee

Il jumper’s knee (o ginocchio del saltatore) rappresenta una situazione complessa in cui sono sicuramente presenti deficit di forza delle catene cinetiche e biomeccanici, contratture, rigidità muscolare, fino allo squilibrio tra muscoli agonisti ed antagonisti. Non a caso il ristabilimento dell’equilibrio tra muscoli flessori ed estensori rappresenta il primo presupposto per poter tornare a giocare (D’Onofrio et al., 2001).

Analizzare i fattori estrinseci (carichi di lavoro, riscaldamento, recupero) ed intrinseci uniti alla programmazione e periodizzazione degli allenamenti insieme a programmi di prevenzione specifici rappresentano un’ottima salvaguardia dalle tendinopatie.

Il low back pain (dolore lombare, mal di schiena) è la terza causa di infortunio, spesso cronica e recidivante, sia in atleti professionisti che in atleti amatoriali e giovani (Nadler et al., 2000); particolarmente a rischio le atlete professioniste, che sembrano manifestare il doppio degli infortuni alla schiena rispetto ai colleghi maschi (studio su giocatrici NCAA, Nadler et al., 2002).

Tempo di assenza dall’attività sportiva

Diversi autori hanno analizzato i tempi di assenza dall’attività; circa 1 infortunio su 4 comporta l’allontanamento da 7 a 10 giorni dalle attività (Agel et al., 2007; McKay et al. 2001b). Solo il 3.7% di infortuni necessita la risoluzione chirurgica e proprio in questi casi si registra il maggior numero di allenamenti persi nella stagione (circa il 28%) (Starkey, 2000).

Gli infortuni che causano il maggior allontanamento sono quelli a carico di caviglia e ginocchio (da 1 a 3 settimane, se gravi anche più di un mese) (McGuine et al., 2006). Anche gli infortuni al polpaccio comportano tempi molto lunghi (McKay et al., 2001b).

McKay et al. (2001b) afferma che gli infortuni muscolari al polpaccio sono secondi solo dietro alle distorsioni di caviglia (e ginocchio) come gravità.

Scopri di più nel libro “Preparazione Fisica nella Pallacanestro Femminile” di Roberto Benis, clicca qui

Miglior-Libro-Ginnastica-in-Gravidanza-ATS
Scienza-in-Danza-Libro-Scienze-Motorie
Tennis-Libro-Scienze-Motorie
Giuseppe-Coratella-Libro
Nutrizione-Funzionale-Scienze-Motorie
Diagrammi didattici del sistema sensoriale umano: analizzatore neuronale, classificazione dei sensi interni ed esterni e ruoli di visione, udito, tatto e cinestesia nell’equilibrio, postura e movimento.

Articoli Correlati

Diagramma didattico che illustra i tre tipi di contrazione muscolare: isometrica (muscolo attivo senza accorciarsi), concentrica (muscolo si accorcia vincendo la resistenza) ed eccentrica (muscolo si allunga sotto resistenza), con analogia della bilancia e illustrazioni anatomiche.

Tipi di contrazione muscolare

Guida Completa e Ottimizzata In questo articolo trovi una spiegazione chiara e coerente dei principali tipi di contrazione muscolare, organizzata con una tassonomia semplice da consultare e ottimizzata per la lettura online. L’obiettivo è aiutarti a comprendere meglio come funziona la produzione di forza nel corpo umano, evitando fraintendimenti frequenti, soprattutto riguardo ai concetti di […]

Donna distesa su lettino con coppette trasparenti applicate su schiena e gambe durante una sessione di coppettazione, terapia manuale tradizionale.

Cenni storici della Coppettazione e panoramica sulla medicina antica

La visione antica della salute Un modello integrato tra corpo, mente e ambiente La medicina antica offre uno sguardo profondamente diverso rispetto all’attuale approccio iper-specialistico. Oggi la salute viene spesso osservata attraverso la lente della patologia, mentre nell’antichità il focus era rivolto alla comprensione dell’individuo nella sua totalità, includendo abitudini di vita, ambiente, emozioni e […]

Terapeuta che esegue Gua-Sha su un paziente a torso nudo con strumento metallico, su sfondo scuro, con titolo “CENNI STORICI DEL GUA-SHA” e logo Scienze Motorie.

Cenni storici del Gua-Sha nel mondo e nella MTC

Gua-Sha: L’Antica Terapia Cinese tra Stasi di Sangue e Contro-Reazione Il Gua-Sha è una delle tecniche di trattamento fondamentali della Medicina Tradizionale Cinese (MTC), con radici storiche che si intrecciano con l’antica pratica del salasso. Letteralmente, Gua significa “strofinare/graffiare via”, mentre Sha si traduce come “calore/febbre”. L’obiettivo primario di questa tecnica è “graffiare via la […]

Documenti di ricerca scientifica su una scrivania con il titolo Il concetto di validità nella ricerca e accessori da ufficio

Il concetto di validità nella ricerca

Il concetto di validità nella ricerca scientifica è l’indicatore fondamentale della solidità e attendibilità dei risultati e delle conclusioni tratte da uno studio. La sua robustezza è intrinsecamente legata alla metodologia con cui la ricerca è stata condotta. Tipi di Validità e Minacce alla Solidità La validità si classifica in diverse forme, ognuna essenziale per […]

Illustrazione anatomica del piede umano con scheletro in vista laterale e plantare su sfondo bianco, immagine educativa di anatomia del piede.

Il piede: cenni di anatomia e biomeccanica

Anatomia Lo scheletro del piede è costituito da un gruppo di sette ossa prossimali, il tarso, che continua in avanti con le cinque ossa del metatarso le quali si articolano con le falangi. L’insieme di queste tre parti costituisce un sistema osseo allungato, alquanto tozzo posteriormente che si appiattisce anteriormente per la disposizione parallela dei […]

Calciatore in allenamento su campo in erba sintetica con palla medica, eseguendo sprint per potenziare gli ischiocrurali e prevenire infortuni.

Hamstring: sprint training come strategia di riduzione di infortuni ai flessori nel calcio

Inquadramento e modello prestativo Il calcio è uno sport di squadra complesso e imprevedibile, in cui i giocatori devono applicare sul campo le proprie competenze tecniche, tattiche, fisiche e socio-cognitive per risolvere problemi e prendere decisioni al fine di vincere la partita. Con questa definizione si percepisce come questo sport sia molto più labirintico di […]

Live Chat
assistance banner image
Whatsapp
Messenger
800.19.35.40