Articolazioni del gomito: composizione anatomica

Illustrazione anatomica del gomito con evidenziatura in giallo e arancione su sfondo blu, con la dicitura "ANATOMIA DEL GOMITO" sulla destra della scritta appare il logo di Scienze Motorie.
21 aprile 2022

In anatomia il complesso articolare del gomito e avambraccio è formato da 3 ossa: omero, radio e ulna che danno vita a 5 articolazioni, 4 vere e 1 falsa o funzionale.

anatomia gomito

Anatomia del gomito: Articolazioni vere

L’omero si articola con l’ulna e con il radio: articolazione omero-ulnare e omero-radiale.

Il radio si articola con l’ulna prossimalmente e distalmente: articolazioni radio-ulnare prossimale e radio-ulnare distale.

Anatomia del gomito: Articolazione falsa

L’articolazione radio-ulnare media è una sindesmosi, ulna e radio sono legati tra loro dalla membrana interossea, originando così un articolazione funzionale.

Articolazione omero-ulnare

L’articolazione omero-ulnare (troclea) è costituita da un capo articolare concavo (ulna) ed uno convesso (omero).

La troclea non è una semplice puleggia perché la faccia mediale è più estesa di quella laterale, e così sporge più in basso, quindi l’asse di questa articolazione non è trasverso ma orizzontale verso il basso e mediale.

Questo asse conferisce l’angolo di valgismo fisiologico del gomito in estensione.

articolazione omero-ulnare

La stabilità articolare è data da strutture attive (muscoli e tendini) e passive (capsula e legamenti).

I muscoli stabilizzano attivamente l’articolazione e sono sia i muscoli che muovono il gomito sia i muscoli che muovono l’avambraccio e il polso: tricipite brachiale, anconeo, il brachiale, pronatore rotondo, palmare lungo, flessore ulnare del carpo, flessore radiale del carpo e il flessore superficiale delle dita.

La stabilità passiva è data da una debole capsula rinforzata anteriormente da fasci obliqui e verticali di tessuto fibroso.

Il legamento che stabilizza l’articolazione è il legamento collaterale mediale.

Articolazione omero-radiale

L’articolazione omero-radiale è una condiloartrosi formata dal condilo convesso dell’omero e dalla sommità concava della testa del capitello radiale.

Il contatto migliore si realizza quando il radio è semiflesso e in posizione di semipronazione.

La stabilità articolare è data da strutture attive (muscoli e tendini) e passive (capsula e legamenti).

I muscoli che stabilizzano l’articolazione sono: il bicipite, brachioradiale, pronatore rotondo, estensori radiali lungo e breve del carpo, estensore delle dita, supinatore ed estensore ulnare del carpo.

La stabilità passiva è data dal legamento collaterale radiale.

Articolazione radio-ulnare

L’articolazione radio-ulnare prossimale è ginglimo laterale (trocoide), con un solo grado di libertà, la testa del radio ruota sull’incisura radiale dell’ulna durante i movimenti di prono-supinazione. L’asse di rotazione va dalla testa del radio in direzione dell’epifisi distale dell’ulna.

La stabilità è data dal legamento anulare, è una robusta corda che circonda la testa del radio, tenendola a contatto con l’incisura radiale sull’ulna. Il margine superiore si fonde con la capsula fibrosa, tranne nella parte posteriore dove la capsula passa sotto il legamento per inserirsi al margine posteriore ed inferiore dell’incisura radiale.

I muscoli che stabilizzano l’articolazione sono: il supinatore e il pronatore rotondo.

Articolazione radio-ulnare media

La membrana interossea è una lamina larga e sottile, i cui fasci scendono obliquamente e medialmente dal margine interosseo del radio a quello dell’ulna. In alto la membrana è assente, origina a circa 2-3 cm al di sotto tuberosità radiale. È più larga nella parte di mezzo.

articolazione radio-ulnare media

Articolazione radio-ulnare distale

L’articolazione distale è un trocoide, costituita da una superficie concava dell’estremità distale del radio che riceve la superficie convessa dell’estremità distale dell’ulna e contribuisce ai movimenti rotatori dell’articolazione radio-ulnare prossimale.

La stabilità attiva è data dal muscolo pronatore quadrato e dal tendine del muscolo estensore ulnare del carpo.

Mentre la stabilità passiva è data dalla membrana interossea, dai legamenti capsulari radio-ulnari palmare e dorsale che avvolgono un disco cartilagineo chiamato fibrocartilagine triangolare.

Muscolatura del gomito

La muscolatura del braccio che agisce sul gomito è anteriormente:

  • Bicipite brachiale
  • Brachiale
  • Brachioradiale

muscolo anteriore gomito

La muscolatura posteriore:

  • Tricipite brachiale
  • Anconeo

Le muscolature dell’avambraccio si possono suddividere in anteriore e posteriore, superficiale e profonda.

muscolatura gomito posteriore

Nello strato profondo anteriore troviamo:

  • Pronatore quadrato
  • Flessore profondo delle dita
  • Flessore lungo del pollice

strato profondo anteriore gomito

Dentro lo strato superficiale anteriore troviamo:

  • Pronatore rotondo
  • Flessore superficiale delle dita
  • Flessore radiale del carpo
  • Palmare lungo
  • Flessore ulnare del carpo

strato superficiale anteriore gomito

Nello strato profondo posteriore troviamo:

  • Supinatore
  • Estensore breve del pollice
  • Abduttore lungo del pollice
  • Estensore lungo del pollice
  • Estensore dell’indice

strato profondo posteriore gomito

In strato superficiale posteriore troviamo:

  • L’estensore delle dita
  • Estensore del mignolo
  • Estensore ulnare del carpo

strato superficiale posteriore gomito

Mobilità del gomito

L’insieme di queste articolazioni conferisce al gomito 2 gradi di mobilità: la flesso-estensione e la prono-supinazione.

  • Flessione 0°-150°
  • Estensione 150°-0°
  • Supinazione 0°-85°/90°
  • Pronazione 0°-75°/85°

I movimenti del gomito durante la vita quotidiana hanno un ampiezza minore rispetto al ROM totale che l’articolazione può realizzare, la flesso-estensione va dai 30° ai 100°, mentre la prono-supinazione ha un ampiezza totale di 100°.

Durante i movimenti di flesso-estensione il radio e l’ulna ruotano e scivolano in direzione del movimento.

Il movimento di flesso estensione non è un movimento di puro scivolamento, ma accompagnato da un piccolo grado di rotazione, infatti l’ulna si trova in pronazione durante l’estensione e in supinazione durante la flessione.

Nella prono-supinazione a livello prossimale il radio ruota nell’incisura radiale dell’ulna verso la direzione del movimento senza scivolare.

Nell’articolazione distale invece il radio ruota e scivola nella direzione del movimento aiutato dal disco articolare. A fine supinazione si tende il legamento capsulare palmare dando stabilità all’articolazione del polso ed aumenta la tensione della membrana interossea.

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